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Santa Maria del Cedro è il primo comune che si incontra seguendo la direzione sud da Scalea. La cittadina, incastonata fra il mare e la montagna, è la sede di importanti scavi archeologici, nel territorio del paese sorgeva, infatti, la colonia greca di Laos, splendente località fondata intorno al 500 a.C. e che, secondo alcuni storici, fu grande quanto Pompei. La maggior parte dei reperti rinvenuti è conservata presso l’antiquaria di Scalea e soprattutto nel museo della Magna Grecia di Reggio Calabria. Risalgono, invece, all’epoca alto medievale i resti del castello di San Michele e dell’abbazia; il carcere dell’Impresa fu costruito nel XV secolo e funzionò, inizialmente, come azienda agricola, dopo un attento restauro ospita oggi il museo del Cedro. E’ proprio il cedro, che compare anche nel nome del paese, e che identifica tutta la riviera, il simbolo cittadino e nelle sue terre è ampiamente coltivato, apprezzato in tutte le sue forme da turisti e non, ma soprattutto dalla popolazione ebraica che, come da tradizione ancora oggi, manda i suoi rabbini sulla costa dell’alto Tirreno, in particolare a Santa Maria, col fine di scegliere i cedri migliori per servirsene durante le feste tipiche durante l’ebraismo.