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Scalea è un comune di oltre diecimila abitanti, situata in un punto strategico, si trova infatti al centro dell’alto Tirreno cosentino, adagiata tra mare e colline, è l’ultima cittadina bagnata dal limite meridionale del golfo di Policastro. Abitata fin dalla preistoria, intorno al IV secolo a.C. si stabilì nella zona una popolazione di Entri, attirata dalla possibilità di scambi con i mercanti greci: numerosi sono infatti i ritrovamenti di anfore o monete di origine greca. Sotto il dominio romano la zona, chiamata Lavinium, sviluppò un profilo turistico, vennero infatti costruite diverse ville marittimae, costruite in posizioni panoramiche a picco sul mare. La zona costiera fu parzialmente abbandonata nel corso degli anni (epoca bizantina e normanna) a causa degli attacchi saraceni, favorendo lo sviluppo della parte vecchia di Scalea, più interna e facilmente difendibile, la cittadina rimase un importante centro in epoca normanna, durante il dominio aragonese (periodo in cui fu costruita la torre Talao), spagnola e francese. Il paese fu poi bombardato nel corso della seconda guerra mondiale, e nel corso degli anni vi fu un progressivo sviluppo della zona costiera con in conseguente abbandono del nucleo di case che costituivano il centro storico.
Tra i luoghi più interessanti da visitare a Scalea si trovano sicuramente i ruderi dell’antico castello. Il complesso è situato su uno sperone roccioso che domina il centro abitato, risale al XII secolo, costruito dai normanni su una precedente rocca longobarda, e proprio nel castello fu firmato un patto sulla divisione della Calabria conquistata e da conquistare tra Roberto il Guiscardo e suo fratello. Nel corso degli anni divenne dimora dei vari signori che si spartirono i feudi circostanti, il declino della fortezza iniziò proprio con l’abbandono del feudalesimo, oggi sono visibili i muri perimetrali e una torretta.
Tra gli altri luoghi da visitare non può assolutamente mancare la torre Talao, l’attuale simbolo di Scalea, originariamente torre costiera, costruita dagli aragonesi e risalente al XVI secolo e faceva parte di un sistema difensivo che comprendeva numerose torri erette per fermare le incursioni turche. Privata dei suoi cannoni e delle sue funzioni intorno al XVIII secolo, la torre divenne luogo di ritrovo per artisti ed intellettuali.
Nella parte nord di Scalea si trovano i resti della torre di guardia del castello, chiamata torre di Giuda, proprio il nome si perde nella leggenda: pare che durante un’incursione saracena i corsari riuscirono a corrompere il guardiano della torre che non avvertì il castello, dopo il saccheggio il popolo riuscì a respingere i saraceni ma il guardiano fu inseguito ed impiccato, un’altra leggenda racconta, invece, che il nome della torre derivi semplicemente dal fatto che sorgeva in prossimità del quartiere ebreo.
Altro luogo di interesse è sicuramente Torre Cimalonga, di costruzione aragonese, che oggi domina il lato sud del centro storico. Eretta per migliorare il sistema difensivo del paese, era a guardia di una delle 4 porte di ingresso e per attraversarla era necessario pagare una tassa. Costruita nel XV secolo, nel corso degli anni è stata anche adibita a carcere mandamentale.
Non può di certo mancare una visita al Palazzo dei Principi, oggi adibito a biblioteca comunale, costruito intorno al XIII secolo ed abitato inizialmente dalla famiglia Romano, fu poi di proprietà della famiglia Spinelli. Sede di manifestazioni e ricevimenti in epoche feudali, gli ospiti potevano godere di numerosi affreschi nelle sue immense sale.
Da visitare anche l’antico palazzo Pallamolla, costruito intorno al XV secolo per ospitare l’omonima famiglia di mercanti, originaria della Provenza, giunta nel paese per sfruttarne i collegamenti commerciali.
Nella parte inferiore del centro storico si trova l’imponente struttura della Chiesa di San Nicola di Platea. La prima costruzione risale all’VIII secolo, parzialmente distrutta da terremoti, incendi, saccheggi e bombardamenti, fu ampliata e ricostruita nel corso degli anni. All’interno si trovano una lapide che ricorda il luogo in cui riposa il filosofo Gregorio Caloprese e una tomba monumentale in cui è sepolto Ademaro Romano, ammiraglio della flotta angioina, dal sarcofago del militare fu, purtroppo, trafugata la spada durante un saccheggio saraceno.
Un’altra visita la merita la Chiesa di Santa Maria di Episcopio, nella parte alta del centro storico, di epoca normanna, all’interno è presente la statua della Madonna del carmine patrona di Scalea. Vi si trovano inoltre interessanti sculture e tele risalenti al XV secolo e XVII secolo.